Università
Inaugurati i nuovi laboratori di Chimica agraria, l'ateneo investe 450mila euro
Duecento metri quadrati riqualificati, 300mila euro per i lavori e oltre 150mila euro in strumentazione per didattica, ricerca e servizi al territorio
Il rettore Massimo Midiri
Università di Palermo ha inaugurato i rinnovati laboratori di Chimica agraria del dipartimento Scienze agrarie, alimentari e forestali.
Le strutture, costruite nel 1960 e sottoposte nel corso degli anni solo a interventi minori, non avevano mai beneficiato di una completa ristrutturazione fino a oggi. Grazie a un investimento di 300.000 euro di fondi di ateneo, è stato possibile procedere al rifacimento degli impianti elettrici e idrici, alla realizzazione di interventi murari e alla messa a norma dei banconi da laboratorio e delle cappe chimiche.
I laboratori ammodernati sono quattro, per un totale di 200 metri quadrati, interamente restituiti nella loro piena funzionalità e sicurezza.
Alla riqualificazione degli ambienti si è affiancato un investimento in strumentazione scientifica, reso possibile grazie a fondi ottenuti tramite bandi Pnrr, bandi a cascata, Prin e progetti Horizon. Il valore complessivo delle nuove attrezzature ammonta a oltre 150.000 euro.
«È una giornata molto importante - ha sottolineato il rettore Massimo Midiri - perché rappresenta il segno tangibile di un Ateneo capace di trasformare i progetti di ricerca in servizi. La struttura che oggi inauguriamo non ha soltanto un’importante valenza didattica: permetterà ai nostri studenti di sperimentare concretamente ciò che apprendono sui banchi delle nostre aule e offrirà al contempo servizi alle imprese e agli enti esterni. Questo è il ruolo che l’università deve avere: motore di sviluppo, motore culturale e punto di riferimento al servizio della comunità».
«Noi siamo in una fase particolarmente importante e delicata - ha spiegato il direttore del dipartimento, Baldassarre Portolano - perché stiamo revisionando l’offerta formativa per rilanciare le professionalità che il Dipartimento prepara, cioè i dottori agronomi e i dottori forestali. In questo contesto, disporre di strutture di questa rilevanza è di fondamentale importanza, perché ci permette di guardare al futuro con maggiore competitività e con una più elevata capacità di rispondere alle esigenze dell’ateneo e del territorio».