La protesta
La giustizia che non funziona e il Pnrr agli sgoccioli: presidio dei lavoratori
Domani 5 settembre lavoratori e oltre 400 precari Pnrr del distretto di Palermo manifestano per chiedere la stabilizzazione e contro gli stanziamenti governativi insufficienti.
Il tribunale di Palermo
I problemi e le criticità croniche e attuali della giustizia, in piazza: domani, 5 settembre, dalle 9.30 alle 13 i lavoratori del ministero manifesteranno in presidio davanti al palazzo di giustizia per lo sciopero nazionale indetto dai sindacati.
In prima fila, accanto al personale della giustizia, i precari dell’ufficio del processo che scendono in piazza per chiedere di essere stabilizzati. I contratti scadranno tra sei mesi.
Una giornata di mobilitazione della Fp Cgil davanti ai palazzi di giustizia di tutta Italia per portare avanti le rivendicazioni a 360° di tutto il personale.
A partire dalla questione degli oltre novemila lavoratrici e lavoratori precari Pnnr della Giustizia, che il governo lascia a casa. L’esecutivo ha stanziato risorse per la stabilizzazione di appena la metà dei dipendenti precari.
"Altro che stabilizzazione, quella promossa dall’esecutivo è una ennesima procedura selettiva che serve solo a decidere chi viene sbattuto fuori dall’amministrazione" - affermano per la Fp Cgil Palermo il segretario generale Andrea Gattuso e il segretario Michele Morello - siamo dunque di fronte all’ennesimo caso che vede penalizzati lavoratori e lavoratrici di questo ministero: noi non ci prestiamo a questo stillicidio.
Domani gli oltre 400 precari Pnrr in servizio presso i Tribunali che compongono il distretto di Corte di appello di Palermo si riuniranno con la Fp Cgil, che da sempre sostiene le loro richieste, in piazza Vittorio Emanuele Orlando per chiedere la stabilizzazione di tutto il contingente in servizio a livello nazionale.