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Marianopoli, arrestato 41enne ubriaco dopo l'irruzione in casa dello zio: alcolismo al centro della vicenda

L'uomo è accusato di atti persecutori e violenza privata, dopo le minacce via social l'ira dentro l'abitazione

Laura Mendola

16 Ottobre 2025, 08:48

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I Carabinieri della Stazione di Marianopoli hanno arrestato in flagranza un uomo di 41 anni, accusato di atti persecutori e violenza privata ai danni del proprio zio paterno. L’intervento è scattato dopo una drammatica telefonata alla Centrale Operativa da parte della vittima, in evidente stato di agitazione.

Secondo quanto ricostruito dai militari, l’uomo, in stato di ebbrezza alcolica, avrebbe forzato l’ingresso dell’abitazione dello zio, dove in quel momento si trovavano solo la moglie e il figlio dell’uomo. Non trovando il parente, avrebbe aggredito il primogenito, ingaggiando una colluttazione che ha richiesto l’immediato intervento delle forze dell’ordine.

L’aggressore è stato rintracciato sul posto e condotto in caserma per gli accertamenti di rito. Le indagini hanno permesso di inquadrare l’episodio in un contesto più ampio e preoccupante: una lunga serie di minacce e intimidazioni, anche via social network, già oggetto di precedenti denunce da parte della vittima.

Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Caltanissetta ha convalidato l’arresto, disponendo la misura degli arresti domiciliari. Ma al di là del fatto di cronaca, l’episodio accende i riflettori su un fenomeno spesso sottovalutato: l’alcolismo come detonatore di tensioni familiari e comportamenti violenti.

Secondo l’Osservatorio Nazionale Alcol, in Italia oltre 8 milioni di persone consumano alcol in modo rischioso. Tra questi, una fetta significativa è composta da adulti tra i 35 e i 50 anni, spesso coinvolti in dinamiche familiari complesse. L’abuso di alcol non è solo una questione sanitaria, ma sociale: mina le relazioni, amplifica i conflitti, riduce la capacità di autocontrollo.

Il caso di Marianopoli non è isolato. In molte realtà, soprattutto nei piccoli centri, l’abuso di alcol resta un tabù, un problema che si consuma nel silenzio. Le istituzioni, pur intervenendo con prontezza nei casi più gravi, faticano a costruire percorsi di prevenzione e supporto. E così, spesso, si arriva all’intervento solo quando il danno è già stato fatto.