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Il vertice

Comitato per la sicurezza a Calatafimi: «Qui noi siamo presenti»

Interdittive per le società, il procuratore Paci: «Sinergia costante con le forze di polizia»

12 Ottobre 2025, 09:00

Comitato per la sicurezza a Calatafimi: «Qui noi siamo presenti»

L’operazione antimafia “Eirene”, che ha riguardato soprattutto i territori di Alcamo e Castellammare del Golfo ed ha condotto anche all’arresto di soggetti residenti a Calatafimi Segesta (l'attività nel 2024 ha rivelato presunti legami tra politica e mafia nei territori di Alcamo, Calatafimi e Trapani ed è già cominciato il processo), un generale decremento della criminalità comune, con 12 reati in meno rispetto allo scorso anno nel primo trimestre del 2025, 41 interventi e due denunce in occasione di controlli del territorio dall'inizio dell'anno: questi i numeri dell’andamento della delittuosità e delle principali operazioni anche nei confronti della criminalità organizzata condotte nell'area geografica circostante il territorio di Calatafimi.

L'analisi è stata illustrata nel corso della riunione del Comitato Provinciale dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica svoltasi al Comune di Calatafimi, presieduta dal prefetto Daniela Lupo, con la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, i vertici provinciali delle Forze di Polizia e il sindaco del Comune Francesco Gruppuso. Un incontro che fa parte del settimo ciclo di attività itineranti svolte nel territorio, che fa seguito ad una visita del luglio scorso a Trapani della commissione parlamentare d'inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, quando ci si concentrò sulle questioni concernenti le problematiche relative alla criminalità di stampo mafioso nel territorio del Libero consorzio comunale.

Il sindaco di Calatafimi Segesta, Gruppuso, ha illustrato le problematiche ricadenti nel territorio amministrato, dove operano realtà economiche complesse e diversificate, anche di particolare rilevanza, soprattutto nel settore agricolo. Un focus particolare è stato dedicato all’attività di prevenzione e di contrasto delle infiltrazioni mafiose nell’economia legale. La prefettura ha riferito che nel corso del 2025 ha emesso due provvedimenti di contenuto interdittivo a carico di alcune società. Specifica attenzione è stata dedicata dalle forze dell'ordine all'attività amministrativa comunale, con riferimento agli adempimenti di legge in materia antimafia, anche in considerazione degli ingenti finanziamenti nell’ambito del Pnrr e ai beni confiscati alla mafia, da restituire alla collettività. Il procuratore Gabriele Paci ha evidenziato l’importanza dell’incontro a Calatafimi, ritenuto momento di condivisione e dialogo tra istituzioni. Ed ha sottolineato la tempestività dell’azione giudiziaria unita alla sinergia con le forze dell’ordine che operano sul territorio, dando risalto all’importanza dell'attività di prevenzione, soprattutto con riferimento agli incendi.