Da Gela, città guidata da un governo di forze civiche e progressiste, parte la “crociata” contro l’esposizione della bandiera palestinese sugli edifici pubblici. Il Collettivo gelese per Gaza ne ha promosso l’esposizione sul prospetto principale del municipio settimane fa. Una scelta non gradita al Partito Liberale Italiano, il cui segretario nazionale è il gelese Grazio Trufolo, che in una nota inviata a tutte le Prefetture italiane ha espresso la forte preoccupazione dei Liberali per il crescente numero di casi in cui, su iniziativa di sindaci e amministratori locali, viene esposta la bandiera palestinese su edifici pubblici italiani, tra cui sedi comunali e istituzioni scolastiche.
“Questa pratica, al di là del significato politico o ideologico che può assumere, rischia di ledere il principio di neutralità delle istituzioni pubbliche, oltre a rappresentare un potenziale oltraggio al decoro della bandiera nazionale e alla memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per l’Italia unita e repubblicana”, affermano i Liberali, che chiedono ai Prefetti di verificare la legittimità della scelta fatta da vari Comuni. Nella nota viene richiamata la normativa vigente in materia di esposizione di bandiere: l’articolo 1 della Legge 5 febbraio 1998, n. 22 e il D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121, che regolamentano le modalità di esposizione delle bandiere nazionali ed estere negli edifici pubblici, riservando tale possibilità a casi previsti da cerimonie, eventi ufficiali o rapporti diplomatici.
“Alla luce delle norme richiamate – conclude il segretario dei Liberali – riteniamo che l’esposizione della bandiera palestinese in luoghi pubblici, al di fuori di contesti diplomatici ufficiali, possa rappresentare una violazione della normativa vigente e un uso improprio di spazi istituzionali che devono rimanere neutrali, imparziali e rappresentativi dell’intera cittadinanza. Invitiamo le Prefetture a disporre le opportune verifiche sulla legittimità di tali atti e, qualora non conformi alla legge, a provvedere con urgenza all’adozione dei provvedimenti necessari per il ripristino della legalità, incluso l’eventuale ordine di rimozione delle bandiere esposte irregolarmente, individuando i responsabili e adottando i relativi provvedimenti. Le istituzioni pubbliche devono restare luoghi di rispetto, di equilibrio e di rappresentanza di tutti i cittadini, senza trasformarsi in strumenti di propaganda o presa di posizione unilaterale su questioni geopolitiche complesse e internazionalmente delicate.”