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Palermo

Patrimonio a rischio: come il maltempo danneggia le chiese di Palermo

Un allarme silenzioso che minaccia secoli di storia e arte nei luoghi di culto palermitani

Redazione La Sicilia

27 Settembre 2025, 10:02

29 Settembre 2025, 20:17

Patrimonio a rischio: come il maltempo danneggia le chiese di Palermo

Quando un enorme cornicione si stacca improvvisamente da una chiesa su una delle vie più trafficate di Palermo, non è solo un incidente isolato, ma un segnale allarmante delle condizioni fragili in cui versano molte edifici religiosi storici della città. È quanto avvenuto il 27 settembre 2025 in via Maqueda, quando un pezzo di cornicione è caduto ferendo una turista, evento che mette in luce una problematica ben più ampia: il maltempo e l’incuria mettono a rischio il patrimonio religioso-palermitano, con conseguenze che vanno ben oltre l’episodio singolo.

Un patrimonio fragile sotto assedio

Le chiese di Palermo non sono solo luoghi di fede ma scrigni di arte e memoria culturale, molti con secoli di storia alle spalle. Tuttavia, come il recente episodio di via Maqueda dimostra, eventi climatici estremi – quali forti piogge, temporali e vento intenso – mettono a dura prova la tenuta strutturale di queste costruzioni. Il cornicione crollato apparteneva a una struttura delle epoche passate, segnata dall’usura del tempo e aggravata da condizioni meteorologiche avverse.

Le chiese palermitane, custodi di inestimabili tesori artistici e storici, sono sempre più vulnerabili all'azione combinata di pioggia, umidità e vento. Tra queste, la Cattedrale di Palermo rappresenta un caso emblematico: dal 2020 al 2023, grazie a un finanziamento di due milioni di euro del Provveditorato Opere Pubbliche, sono stati realizzati interventi strutturali per la manutenzione del tetto della navata centrale e delle cupole laterali, oltre a lavori di restauro sulle superfici interne, compromesse da infiltrazioni d'acqua piovana. Solo nella Cappella del Crocifisso si sono riscontrati danni significativi al marmo di Carrara e ai rivestimenti murari a causa dell'umidità persistente. Un ulteriore finanziamento di 300.000 euro è previsto per l'installazione di sistemi di deumidificazione volti a mitigare queste criticità, con lavori programmati per concludersi entro giugno 2025.

Nel 2023, un incendio devastante ha gravemente danneggiato la chiesa di Santa Maria di Gesù, uno dei luoghi santi più importanti di Palermo, spazzando via il tetto e annerendo le pareti, altro esempio emblematico di quanto il patrimonio ecclesiastico sia esposto sia a eventi naturali che ad altri tipi di minacce, come quelli dolosi o accidentali.

Danni meteorologici tra degrado e sicurezza

Le piogge intense e improvvise, sempre più frequenti in Sicilia, causano infiltrazioni d’acqua e il progressivo deterioramento di intonaci, mura e strutture portanti. Se alle condizioni climatiche si somma una manutenzione inadeguata, il risultato è l’accelerazione del degrado fino a situazioni potenzialmente pericolose per cittadini e visitatori.

Il caso di via Maqueda fa emergere infatti il rischio concreto per l’incolumità pubblica: un pezzo di cornicione di diversi quintali che si stacca, ferendo una persona, rappresenta un campanello d’allarme sulle condizioni di molte altre chiese, talvolta frequentate da turisti che, ignari del pericolo, le visitano ogni giorno.

Le infiltrazioni d’acqua piovana rappresentano la causa principale del degrado, acclimatandosi come nemico invisibile che compromette gli elementi architettonici e artistici, dalla pavimentazione agli affreschi, fino alle strutture portanti. Nella Cattedrale, ad esempio, questo ha provocato la necessità di interventi sulle Tombe Reali, la cripta e la navata principale.

Nel 2023, un incendio devastante ha gravemente danneggiato la chiesa di Santa Maria di Gesù, uno dei luoghi santi più importanti di Palermo, spazzando via il tetto e annerendo le pareti, altro esempio emblematico di quanto il patrimonio ecclesiastico sia esposto sia a eventi naturali che ad altri tipi di minacce, come quelli dolosi o accidentali.

Misure in corso

Le istituzioni coinvolte - dalla Soprintendenza di Palermo alla Regione Siciliana, passando per il Provveditorato Opere Pubbliche - stanno lavorando per contrastare questo fenomeno attraverso un piano di interventi che prevede:

  • Rifacimento e riparazione delle coperture, tetti e cornicioni per evitare infiltrazioni;

  • Installazione di impianti di deumidificazione in punti critici;

  • Restauro conservativo delle superfici interne danneggiate;

  • Monitoraggio costante delle condizioni climatiche delle singole strutture;

  • Incremento dei fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria con stanziamenti dedicati, come il finanziamento di oltre 9 milioni di euro già previsto per i beni monumentali e le chiese di Palermo e provincia.

Inoltre, la città stessa deve confrontarsi con una pianificazione urbana che tuteli più efficacemente il patrimonio dall’impatto climatico, come la gestione delle acque piovane e la prevenzione dei danni indotti da eventi meteorologici estremi sempre più frequenti.

La conservazione degli edifici religiosi richiede interventi sistematici e costanti. Le amministrazioni pubbliche, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e le parrocchie stesse, devono attivare un piano di monitoraggio capillare per valutare lo stato di conservazione e prevedere opere di manutenzione preventiva.

Interventi di somma urgenza sono necessari per evitare nuovi crolli e per riconsegnare in sicurezza ai cittadini il patrimonio artistico e spirituale della città. La pratica di chiudere temporaneamente gli edifici più compromessi, seppur dolorosa, può essere un deterrente ai rischi maggiori ma non può sostituire la programmazione a lungo termine.