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La vertenza

Beni culturali, la crociata sindacale del Cobas: «Nessuna attenzione dalla Regione per il territorio nisseno»

Con l'ultimo bando regionale non sono previste posizioni organizzative al Parco archeologico di Gela e alla Soprintendenza di Caltanissetta

Laura Mendola

10 Ottobre 2025, 08:41

Sui beni archeologici la crociata sindacale del Cobasir: «Nessuna attenzione dalla Regione per il territorio nisseno»

Alcuni scavi archeologici a Gela

Un decreto dirigenziale istituisce 33 nuove posizioni organizzative e professionali nel dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e per la seconda volta non ci sono ruoli da assegnare al Parco archeologico di Gela (che include anche gli uffici di Caltanissetta). A sollevare la questione è Mimmo Fiacarra, dirigente sindacale del Cobas. Il provvedimento assegna incarichi di elevata responsabilità a musei, soprintendenze e parchi archeologici distribuiti su tutto il territorio siciliano. Palermo, Catania, Agrigento, Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani, Enna: tutte le province ricevono almeno una nuova posizione. Tutte, tranne Caltanissetta che resta fuori.

«Una scelta - spiega Ficarra - che appare ancor più incomprensibile se si considera la vivacità culturale del territorio nisseno». La Soprintendenza di Caltanissetta e il Parco Archeologico di Gela sono stati protagonisti di importanti attività di ricerca e tutela, come le scoperte nei cantieri del programma PinQuA.

Il museo archeologico Regionale - seppur chiuso - custodisce collezioni uniche sul mondo greco-mediterraneo, mentre il nascente Museo dei Relitti Greci di Bosco Littorio promette di diventare un polo d’eccellenza. A ciò si aggiunge il piano paesaggistico Provinciale, che riconosce nel nisseno un’alta densità di vincoli culturali, ambientali e paesaggistici. Un patrimonio che meriterebbe attenzione e investimenti, non marginalizzazione.

«L’assenza di nuove posizioni organizzative non è solo una questione gestionale. È una scelta politica e culturale - spiega Ficarra - che rischia di consolidare una condizione di sotto-organico e di personale non valorizzato. In un settore come quello dei beni culturali, dove la qualità dell’azione pubblica dipende dalla competenza e dalla motivazione degli operatori, questa disparità è un errore strategico. Escludere Gela e Caltanissetta dalla programmazione significa negare un’opportunità di sviluppo sostenibile, culturale ed economico per comunità che dovrebbero essere al centro delle politiche regionali».

La valorizzazione del territorio passa dal riconoscimento delle professionalità che lo custodiscono e lo rendono accessibile.